Emifer impianti fotovoltaici e sistemi integrati per risparmiare su climatizzazione e riscaldamento acqua con massima efficienza energetica da fonti rinnovabili

Sistema integrato = risparmio energetico e bollette basse

Indipendenza energetica

In Emifer lavoriamo con passione, condividendo la sensazione esaltante di essere parte attiva di una società che sta cambiando, e con la consapevolezza di essere utili al cambiamento.

L'indipendenza energetica sarà sicuramente un processo lungo, se visto a livello globale, ed indispensabile.
L'indipendenza energetica però parte da te, da ognuno di noi.
Rendere la propria abitazione autosufficiente, dotandola di tutte le tecnologie utili allo scopo, è la strada per partecipare ad una nuova rivoluzione energetica.

Emifer ha ormai un'esperienza decennale nel fotovoltaico, ha integrato la propria offerta studiando e selezionando le tecnologie che garantiscono un miglior comfort abitativo, una migliore efficienza e che possono essere alimentate a costo zero e nel rispetto dell'ambiente. Questo genera enormi benefici, ovviamente anche dal punto di vista economico.

Vantaggi per l'ambiente e risparmio in bolletta

Non sarà più necessario sostenere le cospicue e indispensabili spese per le bollette energetiche, fra l'altro con prezzi inesorabilmente in aumento. Si potrà utilizzare l'energia a chilometro zero, ovvero l'energia prodotta dal proprio impianto fotovoltaico, in modo efficiente e funzionale. Si potrà così aumentare il proprio comfort tagliando in modo netto le spese di approvvigionamento energetico.

Ecco cosa dice Jeremy Rifkin, economista americano, ma soprattutto uno dei massimi esperti a livello mondiale dei nuovi modelli economici ed energetici.

I nostri modelli scientifici dicono che siamo entrati nel sesto evento di estinzione della vita sulla terra; abbiamo avuto cinque eventi di estinzione della vita negli ultimi quattrocentocinquanta milioni di anni sul pianeta, ed ogni volta che si assiste ad un'estinzione di massa, in cui la vita viene completamente cancellata, c'è voluta una media di circa dieci milioni di anni per recuperare il livello di biodiversità andato perduto. Ora siamo nel sesto evento di estinzione e i nostri scienziati ci dicono che potremmo assistere a picchi di estinzione pari al 70% di tutte le forme di vita entro la fine di questo secolo, il secolo dei vostri figli, e dei vostri nipoti. Non esistono garanzie per la specie umana. Il 99,5% delle specie che hanno vissuto su questo pianeta sono comparse e poi sparite. Credo che siamo giunti ad un punto critico, in cui dobbiamo domandarci: "Vogliamo rimanere come specie? Possiamo rendere certa la nostra sopravvivenza e quella delle generazioni future? E qual è la nostra responsabilità verso le altre creature che hanno il diritto di vivere su questa terra?"

Dobbiamo abbandonare i combustibili fossili entro i prossimi trent'anni se vogliamo sperare di risolvere questa crisi enorme che coinvolge la razza umana e le altre creature del pianeta.

Una rivoluzione possibile

Noi qui, oggi, dobbiamo porci la domanda: "Come avvengono le grandi rivoluzioni economiche della storia?"
Le grandi rivoluzioni economiche della storia avvengono quando emergono nuovi regimi energetici. Nuovi regimi energetici rendono possibili società più complesse, consentono il raggruppamento di un maggior numero di persone in unità sociali più ampie; ma la complessità di nuovi regimi energetici richiede a sua volta nuove rivoluzioni a livello di comunicazione, sufficientemente agili da gestire i nuovi regimi energetici. Sempre, nella storia, quando le rivoluzioni nella comunicazione convergono e gestiscono le rivoluzioni energetiche, il paradigma economico muta e muta la consapevolezza, e la storia. Nel diciannovesimo secolo si è andati dalla stampa con la pressa manuale a quella a vapore: ciò ha rappresentato un grande balzo in avanti, poiché siamo stati in grado di produrre tanto materiale stampato in modo economico. Poi abbiamo introdotto la scuola pubblica, che ha formato una forza lavoro alfabetizzata, con abilità di comunicazione tali da consentirgli di gestire una prima rivoluzione industriale molto complicata, con l'energia a carbone, a vapore e il primato della ferrovia.

Nel ventesimo secolo abbiamo assistito ad un'altra conversione nell'energia della comunicazione, una seconda rivoluzione industriale: l'elettricità centralizzata, e il telefono in particolare; in seguito la radio e la televisione sono diventati i mezzi di comunicazione in grado di gestire una società meno compatta, un'epoca di automobili e benzina, una società suburbana, una cultura del consumismo di massa. Questa seconda rivoluzione industriale è ora prossima alla fine. Tuttavia noi stiamo vivendo una nuova conversione nell'energia della comunicazione, sia in Italia che in parte dell'Europa e in alcune aree del resto del mondo: una terza rivoluzione industriale si affaccia all'orizzonte. Negli ultimi 25 anni abbiamo assistito ad una potente rivoluzione nei mezzi di comunicazione: prima i personal computer, poi Internet. Quello che rende Internet estremamente interessante è il modo in cui è organizzato come mezzo di comunicazione. Io sono cresciuto con la comunicazione centralizzata: l'elenco dei media include radio, televisione, riviste, quotidiani e editoria; quello che rende Internet interessante è che si tratta di un mezzo di comunicazione che non è centralizzato, ma distribuito; non è gerarchizzato, ma di natura collaborativa. Non è integrato verticalmente, per creare economie di scala, ma è peer to peer, è un potere laterale. La cosa interessante è che il worldwideweb nasce nel 1990, e oggi siamo qui, ventitré anni dopo e mentre vi sto parlando, un terzo della razza umana sta usando cellulari molto economici e piccoli desktop, sta inviando messaggi audio-video in maniera distribuita, collaborativa, peer to peer, su scala laterale, e con costi marginali prossimi allo zero.

Una rete di energie distribuite

Stiamo connettendo la razza umana, ma questa è solo metà della storia: quello che sta iniziando ad emergere in Italia, in Germania, in Francia e in altri Paesi, è che questa rivoluzione di Internet, che è distribuita, collaborativa, peer to peer, a potere laterale, sta iniziando a coincidere con un nuovo regime energetico, nuove energie distribuite, che devono essere organizzate collaborando e sulla scala di un potere laterale, peer to peer. E' una rivoluzione. Che cosa sono le energie distribuite? Beh, sapete, ci sono le energie d'élite: carbone, petrolio, uranio, shale gas: sono d'élite perché non si trovano ovunque, ma solo in pochi posti nel mondo; richiedono un enorme controllo militare, un ampio management geopolitico e capitali massicci per trasportarli dalla fonte all'utente finale. Cosa sono invece le energie distribuite? Quando tornerete a casa, oggi, dopo aver partecipato a questo incontro, guardatevi intorno: avete già tutta l'energia di cui avete bisogno, fino alla fine della storia umana: il sole splende ogni giorno su tutto il pianeta; 45 minuti di sole sono in grado di fornire energia al mondo per un anno intero per 7 volte. Il vento soffia ogni giorno, in Italia, in Europa e nel mondo; il 20% di quel vento, se imprigionato, ci darebbe 7 volte più energia di quella di cui necessita l'economia del pianeta. Nel sottosuolo, in Italia come ovunque, c'è un nucleo bollente di energia geotermica, costituito dai residui del sole; siamo in grado, in qualsiasi momento, di estrarre quel calore geotermico e portarlo in superficie per la produzione di energia. Nelle aree rurali abbiamo un'agricoltura con scarti di vegetazione che è possibile convertire in energia da biomasse. Lungo le coste italiane arrivano ogni giorno maree e onde oceaniche che costituiscono una fonte di energia. In Italia ci sono tante fonti di energia distribuita, in grado di soddisfare per sempre il fabbisogno energetico"

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